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T-RED, FINANZA NEI COMUNI PER SEQUESTRARE LE MULTE

IL GIP: "LE SOMME PAGATE ALLE SOCIETA’ INQUISITE SONO CORPO DEL REATO". MA NEL COMUNE ELBANO NON CI SONO PENDENZE. IL COMITATO “NO GABELLE”: STIAMO VINCENDO LA MAGGIOR PARTE DEI RICORSI, OLTRE 100

T-RED, FINANZA NEI COMUNI PER SEQUESTRARE LE MULTE

La Guardia di Finanza sta sequestrando le somme di denaro che i Comuni devono versare alle società che gestivano t-red e autovelox. In 27 Comuni, fra i quali Portoferraio.

Si tratta delle società coinvolte nell’inchiesta partita dalla Procura di Milano che ha portato – nelle settimane scorse – anche a quattro arresti per associazione a delinquere, finalizzata alla turbativa d’asta per presunte irregolarità negli appalti per l’aggiudicazione nella fornitura dei rilevatori d’infrazioni. “Questi compensi – si legge nel provvedimento di sequestro del Gip Andrea Ghinetti – costituiscono corpo del reato associativo e dei delitti, al fine di turbativa d’asta, e il profitto, ossia vantaggio tratto dai reati, poiché alcune procedure pubbliche sono risultate in ipotesi aggiudicatarie le ditte, frutto degli accordi illeciti, e alle condizioni in essi illecitamente concertate”.

Si tratta, in sostanza dei soldi derivanti dalle multe pagate dagli automobilisti, destinate alle società che, secondo l’accusa, si erano aggiudicati gli appalti in modo irregolare. Tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta, anche numerosi comandanti della polizia locale di vari comuni. Nel Comune di Portoferraio gli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza, si sono recati proprio questa mattina, ma non sono risultate esserci somme pendenti nei confronti delle ditte appaltatrici degli apparecchi.

Nel frattempo nell’ufficio del giudice di Pace di Portoferraio, continuano gli esami dei ricorsi pendenti nei confronti dei verbali elevati tramite T-red e autovelox. “Negli ultimi giorni ne abbiamo vinti oltre 100 – ci ha detto Massimo Forti, del comitato ‘No gabelle Isola d’Elba’ – il giudice di pace sta accogliendo in toto le nostre osservazioni sulla legittimità delle apparecchiature”.