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BRACCONIERI BRACCATI, 85 KG DI PESCE SEQUESTRATO

UN IMPRENDITORE ALBERGHIERO E UN PESCATORE VECCHIA CONOSCENZA DELLA GUARDIA COSTIERA SCOPERTI A PROCCHIO CON 53 CHILI DI DENTICI E UNA CERNIA DA 15. NERIO BUSDRAGHI: "QUESTO SIA UN SEGNALE A TUTTI"

BRACCONIERI BRACCATI, 85 KG DI PESCE SEQUESTRATO

Ancora i “soliti noti” nel mirino della Capitaneria di Porto di Portoferraio. Li tenevano d’occhio da un po’ di tempo si tratta di due persone che spacciandosi per pescatori dilettanti, di fatto hanno pescato con attrezzi non consentiti e in luoghi vietati. Si tratta di B.M. di 42 anni residente a Marciana, noto imprenditore del settore turistico alberghiero e di E.T. di 34 anni residente a Marciana Marina, pescatore professionale ben conosciuto dagli uomini della Guardia costiera per diverse violazioni.

La rete intorno ai due personaggi si è chiusa ieri sera sul pontile di Campo all’Aia (Procchio), dove intorno alle 17 è attraccata una potente imbarcazione con a bordo due persone che – in tutta fretta – hanno sbarcato un grosso contenitore frigo, e due casse piene di totani, per poi riprendere il largo. Ma qui si trovavano appostati due uomini della capitaneria che hanno provveduto identificare il “complice” dei due occupanti l’imbarcazione, e a sequestrare l’abbondante pescato: una cernia di 15 chilogrammi, 12 dentici per un peso totale di 53 kg, 2 cassette di totani per 10 chili, 3 pezzogne e scorfani per 2 kg. Valore di mercato stimato intorno ai 4 mila euro. L’imbarcazione si è quindi diretta velocemente nel Porto di Marciana Marina, ma anche qui ad attenderli c’erano altri uomini della capitaneria che identificavano i due e procedevano al sequestro di tutte le attrezzature da pesca.

Al 42enne sono stati elevati due verbali amministrativi: uno di 2000 euro per aver pescato un quantitativo di pesce superiore ai 5 Kg, e l’altro – sempre di 2000 euro – perché trovato in possesso di attrezzatura da pesca non consentita del valore complessivo di circa 6 mila euro. Si tratta di 2 canne da pesca con mulinello elettrico, 4 canne in carbonio da traina con mulinello manuale, 1 Gps Garmin e un contenitore termico bianco. L’altro pescatore se la cavava – si fa per dire – con un verbale amministrativo di 2000 euro per aver pescato un quantitativo superiore ai 5 chilogrammi giornalieri consentiti. “Attività come queste – assicura il comandante della Capitaneria Busdraghi – saranno oggetto di sempre maggior attenzione da parte nostra. Questo è un segnale che vogliamo dare a tutti, per la tutela di un bene prezioso come il mare dell’Elba”.

RiBla