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LANDI HA SCELTO CON CHI STARE: NON CON GLI ELETTORI

di Gianluigi PALOMBI (consigliere comunale "Campo libero")

LANDI HA SCELTO CON CHI STARE: NON CON GLI ELETTORI

La motivazione con il quale il dottor Landi giustifica il suo voto a favore della giunta Galli sulla variante è sconcertante e sembra uscire da un monologo del teatro dell’assurdo kafkiano. Probabilmente il capogruppo dell’opposizione ha dovuto giustificare davanti ai campesi un comportamento incomprensibile, che ha giustamente creato scalpore.

Ma ho la vaga sensazione che il tentativo di riparare sia una goffa arrampicata sugli specchi che è forse peggiore dell’azione stessa che l’ha generata. Il dottor Landi afferma che il paese è in stallo e che la Variante non serve praticamente a nulla. Tuttavia vota a favore. Ricordo che anche senza il voto dei due capigruppo dell’opposizione la variante sarebbe comunque passata. Quindi risulta chiaro che il voto del Landi è politico, non avendo nessuna conseguenza pratica.

A pochi mesi dell’elezioni, se uno vota a favore della giunta su un argomento così importante, manda un segnale politico ben preciso. Non bisogna essere laureati in Scienze politiche per capire situazioni così limpide e semplici. Soprattutto se, ripeto, il voto a favore non ha nessun valore pratico. Tale comportamento è a maggior ragione imbarazzante e sconveniente se il compagno di gruppo vota contro, con un intervento politico di opposizione degno di una persona seria e coerente quale è il consigliere Dini.

Per concludere sono due le cose: o a livello politico i capigruppo dell’opposizione sono due incapaci (ed a questo non voglio credere) o hanno scelto già con chi stare. In questo caso considero il voto a favore della giunta su un tema così importante, un alto tradimento verso tutti quei cittadini che hanno creduto in un progetto politico fatto di belle parole, ma evidentemente vuoto. E questa pessima figura di fine legislatura dei due capi dell’opposizione spero rimanga impressa nella mente dei campesi almeno fino all prossima primavera.