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PAESE SENZ’ACQUA, IL COMUNE AVVERTE ASA: “E’ REATO”

UNA PARTE DI CAPOLIVERI A SECCO, L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE MINACCIA L'AZIENDA: "DISSERVIZI NON SEGNALATI, IN CASO DI INGIUSTIFICATA INTERRUZIONE DEL SERVIZIO SI ARRIVA ALLA SOSTITUZIONE DEL GESTORE"

PAESE SENZ'ACQUA, IL COMUNE AVVERTE ASA: "E' REATO"

Anche a Capoliveri è mancata l’acqua nei giorni scorsi, e l’Amministrazione comunale di Capoliveri ha inviato una lettera agli enti preposti alla gestione del servizio idrico (Asa, Aato 5 e al servizio Pianificazione Difesa del Suolo e delle Coste della Provincia di Livorno) per il ripristino immediato del servizio.

“L’erogazione dell’acqua – dicono dal Comune – è un servizio pubblico indispensabile, l’Amministrazione chiede con la massima urgenza di ripristinare l’erogazione del servizio idrico in tutto il territorio comunale. Contestualmente chiede che siano fornite plausibili motivazioni circa le ragioni che hanno portato e portano tuttora a diversi disservizi (in un settore del paese) sulla fornitura idrica; disservizi tra l’altro non preventivamente segnalati alla popolazione”.

Il Comune ricorda, “ma non dovrebbe essercene bisogno, che l’erogazione dell’acqua appartiene a quel gruppo di servizi che garantiscono il godimento del diritto della persona, alla salute. Per questo motivo è doveroso un maggior controllo della situazione, che a tutt’oggi è risultato sicuramente carente”, e ad Asa che la Convenzione tipo preveda come “in caso di inadempienza grave del gestore, qualora non ricorrano circostanze eccezionali e vengano compromesse la continuità del servizio, l’igiene o la sicurezza pubblica, oppure il servizio non venga eseguito che parzialmente, la Autorità di Ambito potrà prendere tutte le misure necessarie per la tutela dell’interesse pubblico a carico e rischio del gestore, compresa la provvisoria sostituzione del gestore medesimo. (…) La sostituzione deve essere preceduta dalla messa in mora con la quale la Autorità di Ambito contesta al gestore l’inadempienza riscontrata intimandogli di rimuovere le cause dell’inadempimento entro un termine proporzionato alla gravità dell’inadempienza”.

L’Amministrazione segnala ad Asa “che potremmo trovarci con una situazione di emergenza non più fronteggiabile, nel caso continuasse a non garantire il servizio”, e inoltre richiama addirittura “l’ art. 331 del Codice penale (Interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità) per cui ‘chi, esercitando imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità, interrompe il servizio, ovvero sospende il lavoro nei suoi stabilimenti, uffici o aziende, in modo da turbare la regolarità del servizio, è punito con la reclusione da sei mesi a un anno e con la multa non inferiore a lire un milione”. Il Comune fa sapere quindi che “nel caso la situazione dovesse perdurare, si riserva dunque di adottare le misure ritenute necessarie”.