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“ORA PER TOZZI I NOSTRI TURISTI VISITANO IL PARCO”

LETTERA DI UN ALBERGATORE: IN REALTA' QUELLO CHE CONTINUANO A VENIRE IGNORANO IL PNAT, E IL PRESIDENTE SI E' DIMENTICATO QUANDO DICEVA CHE NON DEVE PENSARE AL TURISMO? POTEVA AVERE PIU' UMILTA' E APERTURA

"ORA PER TOZZI I NOSTRI TURISTI VISITANO IL PARCO"

Ci piacerebbe sapere a che cosa pensasse fino ad oggi professor Tozzi prima di difendere, con affermazioni che non trovano riscontro nella realtà dei fatti, il suo operato e le ragioni d’essere dei parchi così come oggi sono concepiti, distanti dalle persone.

Dalla Stampa lunedì 21 luglio 2008:

“Questa immagine è lontana dalla realtà. I 23 parchi nazionali italiani (istituiti con un’ottima legge, la 394 del 1991) ottengono risultati miracolosi e sono un esempio di buon funzionamento della pubblica amministrazione”

Lui che ha sempre trattato gli elbani come un popolo di ignoranti cementificatori, oggi si prodiga in una arrampicata sugli specchi il cui stridore è udibile fino a Roma.

Dice: “Il 33% dei Comuni italiani ha il proprio territorio ricompreso in un parco, percentuale che sale al 68% se si considerano i Comuni sotto i 5000 abitanti (la maggioranza in Italia): è proprio qui che nasce il connubio fra produzione di alta qualità locale e protezione della natura che è un’altra carta vincente dei territori tutelati. Trenta milioni di visitatori annuali con un giro di affari stimato fra 1 e 2 miliardi di euro”

Visitatori di Cosa? Almeno per ciò che riguarda l’Elba credo si possa affermare senza timore di smentita che di quelle poche decine di migliaia di visitatori che ci degnano della loro compagnia nel periodo estivo, pochi sapessero, o sappiano che sbarcando a Portoferraio varcassero la soglia del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Molti di più sono quelli che invece hanno preferito altro, magari anche grazie alle sue sperticate dichiarazioni sulla stampa nazionale. Non era lui che sosteneva che non era compito del parco lo sviluppo economico dell’isola? Oggi invece con le sue dichiarazioni vorrebbe arrogarsi il merito di risultati peraltro disastrosi, dimenticandosi che attualmente l’unico motore che muove l’economia elbana è l’inerzia data da tempi migliori.

La sua carica avrebbe richiesto una dose maggiore di sensibilità anche politica, un po’ più di umiltà e rispetto, disponibilità al confronto, ma ha preferito l’Aventino, arroccato sulle sue accademiche posizioni ha distribuito calci nei denti a chi le muoveva anche la più piccola critica. Oggi scopre che la stessa politica che l’ha arruolato è pronta a scaricarlo in virtù di quel consenso che lei stesso non ha cercato, ed a perdere siamo ancora noi!

Giovanni Lupi, sempre albergatore, per ora