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NIENTE DI ANOMALO NELL’ACQUISTO DI QUEL QUADRO

di Marino GARFAGNOLI (assessore alla Cultura di Portoferraio)

NIENTE DI ANOMALO NELL'ACQUISTO DI QUEL QUADRO

Negli ultimi tempi constatiamo che l’attenzione, da parte di alcuni consiglieri, si incentra su problematiche culturali e artistiche, anche con approfondimenti specialistici e valutazioni tecnico-museali, che non possono che far piacere a dimostrazione dell’attenzione verso tali tematiche e della vitalità culturale della nostra città.

Debbo anche riscontrare che l’argomento in questione “quel quadro comprato e finito in deposito” è stato oggetto di una interpellanza, alla quale è seguita risposta scritta da parte dell’assessore; l’interpellanza è stata reiterata dai consiglieri di opposizione ed ha ricevuto risposta in Consiglio comunale. Evidentemente le risposte non hanno convinto, visto che nuovamente sulla stampa si sollevano, all’attenzione dell’opinione pubblica, immutate perplessità. L’acquisto è definito “quantomeno anomalo”.

Credo sia vero esattamente il contrario. La proposta di acquisto avanzata dall’artista risale al 2006. Il dirigente dell’area cultura, pur apprezzando la qualità e la tecnica artistica proposta dall’opera, non ritenne, nell’immediato, di dover proporre all’amministrazione l’acquisto. Ritenne però di dover segnalare quanto l’opera esprimeva in termini di rappresentazione architettonica della città, specificando che, se adeguatamente inserita in un percorso ragionato dell’evoluzione urbanistica di Cosmopolis, avrebbe potuto rientrare in una iniziativa espositiva e divenire in seguito di proprietà del Comune, proprio per la sua specifica rappresentazione in chiave moderna del profilo fortificato di Portoferraio; ed in seguito trovare collocazione adeguata in uno degli spazi comunali.

L’amministrazione ritenne di dar corso a quanto proposto dal dirigente programmando per il maggio 2007 una mostra presso la Pinacoteca Foresiana, dedicata alla sua evoluzione architettonica dal 1500 in avanti, nel quadro delle iniziative culturali di Amico Museo (evento organizzato dalla Regione Toscana). Questo a distanza di 6 mesi dalla data della proposta avanzata dall’artista; un tempo crediamo ragionevole per poter ideare, programmare ed allestire una iniziativa espositiva.

In seguito, reputando valida l’impostazione di ricostruzione del percorso storico artistico proposta dal Dirigente, l’amministrazione ha ritenuto di poter procedere (sempre nel maggio) all’acquisto dell’opera, quale conclusione logica della vicenda. Una volta terminata l’esposizione il quadro in questione è stato ritirato nei depositi della Pinacoteca. Intendo segnalare che secondo un recente indagine, circa l’80% del patrimonio artistico del nostro paese è conservato nei depositi delle diverse collezioni. Una situazione che sta lentamente cambiando grazie a una rinnovata cultura museale ed espositiva. Da un lato un graduale ma moderato incremento degli spazi, dall’altro il concetto della rotazione delle opere, che offre innegabili vantaggi per esposizioni a tema coniugato ad un utilizzo ridotto di spazi e di investimenti.

E’ proprio quello che nel nostro piccolo la nostra amministrazione ha inteso e intende promuovere nell’uso degli spazi espostivi e delle opere di proprietà comunale. Questo è successo con le esposizioni dedicate all’arte al femminile, con le carte dell’archivio storico, con la collezione di armi, con le tavole anatomiche e con tutto quello che succederà in seguito. “Il gruppo di opposizione pur non ritenendosi esperto in pittura dà un ottimo giudizio sull’opera in oggetto e sul pittore elbano, ma critica l’Amministrazione comunale che alla proposta dell’artista non ha saputo fare una contro-offerta”. Nel nostro caso esiste un dirigente – tra l’altro specializzato proprio in gestione dei beni museali- che esprime le proprie valutazioni circa gli as petti tecnico artistici e l’artigiamo-artista che propone l’acquisto, l’Amministrazione che delibera l’acquisto di un’opera ritenuta importante per la storia artistica della città –come sopra specificato. Non pensiamo possano o debbano aver luogo trattative mercantili.

Il gruppo di opposizione ha fatto notare “che anche in pinacoteca non potrà avere la sua dimora in quanto non sono esposti quadri di contemporanei e anche la misura della lunghezza cm, 320, non lo consentirebbe”. Ma questo non è vero; vi sono diverse modalità di esposizione e i locali possono accogliere anche un quadro di tali dimensioni. Presso la Pinacoteca, che è uno dei contenitori culturali del Comune di Portoferraio, non esiste “un allestimento” o “l’allestimento”; in sostanza il contenitore è quello e salvo modifiche strutturali resta quello, ma il contenuto può variare; ne consegue che, come è stato per Amico Museo, potrebbe essere possibile accogliere anche opere moderne: il contenuto gira a rotazione proprio per garantire una maggiore fruizione, magari a tema, di più opere e una loro migliore conservazione.