LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

TRANQUILLI, LE BANDIERE BLU SONO UNA MEZZA BUFALA

di Pino LUCCHESI (presidente Centro nazionale Iniziative sociali Roma)

TRANQUILLI, LE BANDIERE BLU SONO UNA MEZZA BUFALA

Puntuale come le allergie si stagione, ai primi di maggio riaffiora il problema della concessione della “bandiere blu”, salutato, qua e là con toni trionfalistici oppure condito da qualche inquieto mugugno.

Una volta tanto d’accordo con Mazzantini, vorrei sottolineare per l’ennesima volta gli aspetti “equivoci” di questa partita che, per come è condotta e propagandata, rischia di ritorcersi come un boomerang verso la nostra isola, “apparentemente” incapace di conseguire l’agognato trofeo e quindi classificata d’ufficio tra la zone che non garantiscono alti standard di qualità ambientale.

A me sembra una tipica storia all’Italiana, fatta di parametri variabili e contraddistinta da molte (troppe!) zone d’ombra difficili da interpretare. Certo – a vedere le cose in controluce – desta più di una perplessità il fatto che il mare alla foce dell’Arno (con tutto quello che il fiume scarica in mare) venga dichiarato salubre ed il mare di Cavoli o Seccheto no. Un po’ come la trippa che va verso dove la tiri, non potendosi escludere il ricorso tutto italiano alla raccomandazione, alla pressione politica, alla richiesta di un “aiutino” che possa consentire al sindaco X o Y di sbandierare come un grande successo la cattura dello scalpo.

L’equivoco, a ben vedere, ha una sola spiegazione: soldi. Soldi perché la procedura per ottenere la bandiera costa e, quindi, in qualche modo per avere il vessillo si paga. Si tratta di un grande controsenso perché questa tipologia di attestazione dovrebbe rispondere alla mano pubblica, attenersi a criteri più rigidi di quelli flessibili adottati, inclusi quelli della obbligatorietà della certificazione ambientale, ed essere del tutto gratuita in modo da non distinguere tra figli e figliastri.

E’ da auspicare che il nuovo ministro dell’Ambiente ci metta mano! Ha ragione il sindaco di Rio Elba e presidente dell’Ancim Catalina Schezzini a protestare, ma non mi preoccuperei più di tanto. Altri sono i problemi che condizionano lo sviluppo dell’Elba ed una buona visibilità di un “marchio Elba” è ben più importante di una bandiera blu che assomiglia ad una mezza “bufala”.