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LA “RIFORMA” DEL PARCO VA AVANTI, MALGRADO TOZZI

REAZIONI FREDDE ALL'INTERVENTO DEL PRESIDENTE, ANCHE NEL "GOAL", LA CDP DIFFONDE LE "LINEE GUIDA" SULL'ITER DI REVISIONE DEI CONFINI

LA "RIFORMA" DEL PARCO VA AVANTI, MALGRADO TOZZI

Sebbene per il presidente del Pnat Mario Tozzi la “revisione dei limiti del parco” sia un’iniziativa da “predatori dell’Arcipelago” (al pari dell’azzeramento del percorso delle amp), gli enti locali vanno avanti nell’iter della riperimetrazione. Così si direbbe dalla riunione di ieri del Goal – la “cabina di regia” fra istituzioni e categorie, a cui hanno partecipato tre Comuni (Portoferraio, Rio Marina e Marciana Marina), la Comunità Montana, l’Apt e le associazioni sindacali – in cui sembra che l’uscita di Tozzi sia stata accolta da un misto di indifferenza e freddezza.

Ma così è soprattutto per la Comunità del Parco, che proprio il giorno dopo le bacchettate impartite dal geologo ha compiuto un altro piccolo passo verso l’aggiornamento del Parco, rendendo noto l’esito della riunione del 22 aprile in cui ha iniziato l’iter per la revisione dei perimetri.

Lungi dallo scatenare chissà quale “dibattito”, insomma, sembra che l’intervento del geologo abbia confermato le spinte verso una “riforma” del Pnat, che presumibilmente sarà sostenuta dal prossimo governo, e che dovrebbe seguire queste regole:

COME SI ARRIVA ALLA RIPERIMETRAZIONE:
In assenza di una specifica legge di riferimento sulla riperimetrazione dei parchi esistenti, una circolare del 2002 indica un possibile iter che prevede questi passaggi: proposte degli enti locali; istruttoria tecnica da parte dell’ente Parco per una valutazione di merito, formalizzata da una delibera del Consiglio direttivo che esprime un parere favorevole o contrario, eventualmente formulando osservazioni. Il ministero (direzione Conservazione Natura) acquisisce le determinazioni del Parco e dà avvio al procedimento tecnico amministrativo attivando con un “tavolo tecnico” con i soggetti interessati (ente Parco, Regione, enti locali) per la proposta definitiva da inserire in uno schema di dpr, firmato infine dal presidente della Repubblica

LE “LINEE-GUIDA”
L’ultima riunione della Comunità del Parco è servita ad individuare azioni concrete per la redazione da sottoporre all’istruttoria del Consiglio direttivo. Si è stabilito inoltre che ogni Comune interessato dovrà ora attivare “tavoli tecnico-istituzionali” per individuare “criticità ed incoerenze”.

Le “linee guida” sono queste:
1. Possibilità di una definizione univoca dei confini del Pnat, prendendo come riferimenti strade, sentieri, torrenti, crinali, curve di livello, ecc., al fine di renderli facilmente identificabili senza possibilità di errori, ed utilizzando una cartografia di maggior dettaglio, per esempio la scala 1:2000;
2. Inserimento di aree sensibili dal punto di vista naturalistico e storico archeologico, precedentemente escluse
3. Esclusione di aree che non hanno grande valenza ambientale e naturalistica e fortemente antropizzate o comunque caratterizzate dalla presenza di attività sociali e/o economiche

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO
Martedì 3 giugno è convocata una nuova riunione della Comunità del Parco, allargata ai dirigenti degli uffici tecnici dei vari enti, per un primo confronto comune sulle singole bozze in vista di una proposta unitaria.

Tenews