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IL 55% DEGLI INCIDENTI IN MARE CAUSATI DALL’UOMO

LA CONFERENZA DEL COMANDANTE BUSDRAGHI AL LIONS CLUB ISOLA D'ELBA

IL 55% DEGLI INCIDENTI IN MARE CAUSATI DALL'UOMO

E’ sulla normativa locale emessa dalla Capitaneria di Porto per disciplinare le attività nautiche che il capitano di fregata Nerio Busdraghi, Comandante del Porto di Portoferraio, ha voluto incentrare la conferenza all’hotel Airone organizzata dal Lions Club Isola d’Elba su “La sicurezza nella navigazione da diporto”.

Dopo una breve introduzione del presidente del sodalizio Paolo Cortini, che ha fatto rilevare ai numerosi intervenuti, fra i quali rappresentanze delle Autorità civili e militari, dei principali circoli nautici dell’Isola e di operatori portuali, l’importanza e l’attualità del tema per un territorio come il nostro i cui il settore della nautica rappresenta uno dei più importanti filoni dell’attività turistica, il Comandante Busdraghi ha proseguito entrando immediatamente nel cuore della problematica.

Quale coordinatore scientifico del progetto Sicurmed, per la sicurezza della navigazione nelle piccole isole, l’ufficiale è stato in grado di fornire dati risultanti dall’elaborazione della casistica di sinistri marittimi avvenuti nell’arcipelago toscano negli ultimi 15 anni, dai quali emerge che su 378 incidenti di una certa rilevanza ben 213 sono dovuti a responsabilità di conducenti di unità da diporto e di questi il 55% causati da fattore umano. Sono dati che meritano approfondita analisi, non ultima quella dei costi per le operazioni di soccorso e salvataggio che gravano sui contribuenti in quanto, come ha fatto notare il relatore, in Italia, a differenza della generalità delle atre nazioni, i soccorsi in mare sono gratuiti.

La problematica, secondo Busdraghi, non è certo di facile soluzione. Egli stesso ha fornito nel corso della conferenza pratici ed utili consigli per l’osservanza delle normative, facilmente consultabili sul sito www.guardiacostiera.it o telefonicamente al numero 1530, e per una corretta e prudente condotta delle imbarcazioni da diporto, ma ha altresì puntualizzato che il nocciolo della questione sta a monte di tutto questo: è in quella che ha definito “cultura del mare” che deve essere diffusa fra la gente a partire dai giovani, ed in quest’ambito ha espresso apprezzamento per quegli insegnanti delle scuole che avvicinano i loro alunni alle varie attività svolte nel mare, a partire dalla nostra Guardia costiera, che è disponibile e ben lieta di offrire la propria collaborazione in tal senso.

Al termine sono seguite numerose domande del pubblico presente, fra i quali alcune della nota navigatrice elbana Laura Zolo, che sono andate oltre il diportismo sconfinando nella sicurezza in mare anche sulle grandi navi da crociera e sui traghetti nonché sulla normativa antiterrorismo cui anche il nostro porto si è dovuto adeguare provocando non poche lamentele e contestazioni. A tutti l’ufficiale di Marina ha risposto esaustivamente anticipando anche che sono in fase di studio avanzato nuove soluzioni tecnologiche per la sicurezza del porto del capoluogo elbano, che potrebbero tradursi nella messa in opera di sistemi di impatto decisamente minore di quello che comportano le barriere attualmente presenti lungo la banchina d’Alto Fondale.

A conclusione dell’incontro, Cortini ha ricordato agli intervenuti l’impegno del club nella a sostegno della campagna Sight First attuata su scala mondiale dall’associazione Lions International, che proprio in questi giorni si concretizza con la raccolta di occhiali usati e di fondi, ricavati dalla distribuzione di piante di orchidea, da devolvere per la cura della cecità fra le popolazioni più povere del pianeta.