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“UNA CAMPAGNA ELETTORALE FRA LUCCIOLE E LANTERNE”

di Lorenzo MARCHETTI (Partito Democratico)

"UNA CAMPAGNA ELETTORALE FRA LUCCIOLE E LANTERNE"

E’ una cosa normale come Nanni Gioiello ignori che al crollo del muro di Berlino molti segretari dei circoli elbani del PD, insieme alla nostra rappresentante nell’assemblea nazionale, avevano dai 4 ai 10 anni. Oppure che Matteo Tortolini, coordinatore territoriale della Val di Cornia-Elba, ne aveva solo 12 e l’on. Silvia Velo, con il coordinatore e la vice coordinatrice dell’Isola d’Elba ne avevano appena qualcuno di più. Al caro compagno Nanni G. anche ieri mattina, eravamo sulla piazza a Rio Marina, ho ricordato come lui sia rimasto alla prima repubblica, ma che di questo non si deve affatto vergognare. Lui, d’altra parte, è fatto così. Io, tanto per precisare, anche se 40 anni fa avevo 16 anni, non rinnego la mia storia, perché non ho nulla di cui vergognarmi. Oggi, con tutto ciò, vedo una società che è cambiata. Però, oltre Nanni Gioiello, anche i dirigenti del partito dell’On. Bosi prendono fischi per fiaschi, e questa cosa, la dico con tutta franchezza, mi lascia l’amaro in bocca. Mi aspettavo che avessero la capacità di distinguersi dal Partito delle Libertà, che affrontassero un confronto sul fare. Invece no! Sono rimasti alle controversie paesane. Fra l’altro, forse presi dalla frenesia del gazebo, si confondono anche nel contare i fiaschi. Tant’è che fanno un po’ di pasticci con il cambio delle lire in euro. Infatti, richiamando i finanziamenti che io, da semplice consigliere provinciale, ho portato all’Elba per effettuare quelle che finora sono le uniche opere realizzate nel parco minerario, parlano di 1 milione e 380 mila euro, quando, invece, si è trattato di 4 miliardi e 750 milioni di lire (basta dividere il vecchio conio per 1.936,27). Vista la poca dimestichezza che hanno con la matematica, non vorrei che pure i tanto stombazzati 200 partecipanti al comizio portoferraiese di Bosi fossero meno di 100. Che dire poi sulla polemica inventata per le Aree Marine Protette? Comprendo che siamo in campagna elettorale, ma perché confondere il Giglio con l’Elba? Il Sindaco di Rio Marina e quello di Orbetello sanno che si tratta di una fase tecnica che ad ogni modo interessa solo quel comune e non il resto delle isole toscane. Qui succede come con le schede elettorali stampate in base al porcellum, cioè con quella legge fortemente voluta dal governo Berlusconi e al cui cambiamento Casini si è messo di traverso. Sono le stesse schede di 20 mesi fa, quindi sono loro figlie, ma le disconoscono. Gli udiccini nostrani, infine, dovrebbero avere imparato che non ha senso raffrontare il parco minerario dell’Isola d’Elba con quello della Val di Cornia. Si tratta di due realtà diverse: le miniere di Campiglia non appartenevano allo stato, bensì a una società privata. La loro insistenza mi stimola a chiedere: cosa ha fatto per l’Elba, per ben cinque anni, il sottosegretario Bosi per rimuovere i vincoli demaniali?