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E SE IL COMUNE UNICO STESSE DIVENTANDO “DI DESTRA”?

IL PORTAVOCE NAZIONALE DEL PD DIFENDE I PICCOLI MUNICIPI, MENTRE SUL FRONTE AVVERSO L'ANTIPOLITICA HA PIU' PRESA DI QUANTO NON SI PENSI

E SE IL COMUNE UNICO STESSE DIVENTANDO "DI DESTRA"?

Nel campo del centrodestra (vedi sopra) manca ancora una sintesi politica delle suggestioni autonomiste. Ma anche nel Pd l’assetto istituzionale locale è tema controverso, in cui si scontrano ambizioni di razionalizzazione ed esigenze di tutela di servizi e identità locali.

A giudicare da alcuni interventi sentiti nella sala consiliare oggi si direbbe che sul Comune unico sia in atto addirittura uno slittamento. Forse nell’elettorato del Pdl certi argomenti del “grillismo” (o dell’antipolitica) hanno più presa di quanto non si pensi, tanto che lo stesso Berlusconi ora propone la cancellazione di tutte le province. Sta di fatto che quella che sembrava una soluzione “illuminista” è stata progressivamente abbandonata dagli ex comunisti, ma oggi vanta ammiratori sul fronte avverso. Insomma: e se stesse diventando un tema “di destra?”.

Un difensore dei piccoli Comuni è da sempre l’attuale portavoce del Pd, Ermete Realacci: “Bisogna difendere l’identità dei piccoli comuni, quelli con meno di 5000 abitanti – ha detto nella sala della Provincia – senza replicare funzioni che possono essere aggregate”.