LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

D’ALARCON: “31 ORMEGGI PERSI NEI GIORNI DI PASQUA”

A UN MESE DAL "BELLINI" PESCHERECCI FERMI E PONTILI A MEZZO SERVIZIO

D'ALARCON: "31 ORMEGGI PERSI NEI GIORNI DI PASQUA"

Non sono ancora quantificabili i danni provocati dal traghetto della Toremar “Bellini”, che la sera del 1 marzo perse il controllo durante l’attracco a Porto Azzurro, distruggendo i pontili galleggianti dell’approdo turistico, e affondando o danneggiando almeno 5 imbarcazioni. Questo non perché manchi una stima precisa, che è già stata fatta dai periti dell’assicurazione della compagnia di navigazione, ma per l’ipotesi di mancato guadagno che i danneggiati stanno chiedendo a gran voce negli ultimi giorni.

“E’ passato quasi un mese – ci ha detto questa mattina Nico Ottanelli, armatore del peschereccio ‘Dieci Angiolillo’ – e non si è vista ancora una lira di risarcimento. I periti e il rappresentante di Toremar, venuti qui la settimana scorsa, mi hanno dato ragione, ma della ragione non so che farmene: avrei bisogno almeno di un anticipo per far fronte alle spese per mantenere il personale – otto persone – che avevo imbarcato per la stagione di pesca. Siamo a fine mese, dovrò versare i contributi assicurativi all’equipaggio, e la barca – conclude Ottanelli – è ancora in cantiere in attesa di essere riparata”.

Meno drammatica ma comunque pesante la situazione per la società D’Alarcon, la partecipata del Comune di Porto Azzurro che gestisce il pontile dell’approdo turistico danneggiato dal traghetto della Toremar. “Anche noi attendiamo notizie dall’assicurazione – dicono dall’ufficio di banchina IV novembre – i pontili distrutti andranno sostituiti, e dovrà essere riposizionato l’ancoraggio. Tutte operazioni che richiedono tempo”.

Preoccupa dunque anche la società di gestione dell’approdo le conseguenze che derivano da questa situazione. Il pontile posizionato davanti al municipio poteva infatti ospitare all’ormeggio 31 imbarcazioni, fra cui una decina di barche con un contratto annuale. “Ma già nel ponte di Pasqua avremmo avuto il tutto esaurito – dicono ancora dalla D’Alarcon – come sarà sicuramente per il ponte fra il 25 aprile e il 1 maggio”. Rischia dunque di lievitare con l’allungarsi dei tempi l’ammontare dei danni provocati dalla sfortunata manovra.