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POSIDONIA SINTETICA CONTRO L’EROSIONE COSTIERA

UN PROGETTO DELL'ISTITUTO DI BIOLOGIA PER PROTEGGERE I LITORALI. DISCUSSIONE AL CONVEGNO DI LACONA. GASPARRI: "QUI NON C'E' MAI STATA". GLI IMPRENDITORI: "L'IMPORTANTE E' RISOLVERE IL PROBLEMA, PROVIAMO"

POSIDONIA SINTETICA CONTRO L'EROSIONE COSTIERA

Posidonia artificiale, piante marina di plastica al posto di quelle vere, per proteggere le coste. E’ l’idea dell’istituto di biologia marina di Piombino per ovviare allo stato di salute precario di queste praterie, fondamentali per arrestare l’erosione costiera. Ne ha parlato il direttore dell’istituto, Roberto Bedini, nel corso del convegno organizzato sabato scorso a Lacona dalla Faita Toscana e dal Comitato Imprenditori Laconesi.

“Il nostro progetto – ci ha spiegato il direttore dell’Istituto piombinese, Roberto Bedini – riguarda la possibilità di installare sul fondo marino dei pannelli di plastica, praticamente una ricostruzione artificiale della posidonia oceanica. Si tratterebbe ovviamente di plastica atossica, pensata per poter durare molte decine di anni – ha precisato il professor Bedini – in maniera da non avere alcun impatto inquinante sull’ambiente. Questo sistema non si può adottare al posto della prateria vera, ma soltanto in aree in cui la poseidonia non può più vivere. Purtroppo, come è noto – ha precisato ancora il biologo – tentare di riforestare le praterie di poseidonia innestando piantine sane non ottiene nessun effetto: è stato dimostrato che,nel raggio di un anno, scompare tutto”.

Al convegno erano presenti molti studiosi del settore, oltre ad un rappresentante del ministero dell’Ambiente. I pareri sull’argomento sono stati abbastanza contrastanti. “Praticamente qui sulla spiaggia di Lacona la poseidonia non c’è mai stata – ha fatto notare Carlo Gasparri, presidente di Arcipelago Libero e noto esperto di cose subacquee – lo abbiamo dimostrato attraverso dei monitoraggi fatti dalla associazione che rappresento. Noi non siamo d’accordo nemmeno sul fatto che ci venga messa finta – ha detto ancora Gasparri – se la natura ha creato così questa zona non vedo perché l’uomo debba intervenire per alterarla con una cosa artificiale”.

“Il fatto che se ne parli ci fa comunque riflettere – ha detto Camillo Allori, vicepresidente del Comitato Imprenditori Laconesi – il problema dell’erosione esiste, e in un modo o nell’altro deve essere contrastato e possibilmente risolto. Quello proposto dall’Istituto di Biologia Marina è un esperimento che potrebbe anche essere fatto – ha concluso Allori – per vedere in futuro cosa succede, sperando che non porti dei danni. L’erosione, però, almeno qui a Lacona, non è da attribuire esclusivamente alla mancanza di poseidonia”.