C’è chi ha storto la bocca leggendo di “coordinatori” e “collaboratori politici” che affiancheranno il segretario elbano Federico Mazzei e quelli comunali del Pd.
Non per le persone – tutte stimate – ma perché c’è stata l’impressione che si tratti di “commissari politici” (un Ds e uno della Margherita) incaricati di “vigilare” sul lavoro dei giovani (o giovanissimi) segretari di circolo. Abbiamo chiesto il parere di uno di loro. Davide Solforetti, di Porto Azzurro.
Solforetti lei si sente sotto messo controllo?
“Assolutamente no. Né io né gli altri segretari del Pd ci sentiamo sotto controllo. L’indipendenza di azione dei circoli è fatta sicuramente salva. Naturalmente anche quando si parla di ringiovanimento questo non si fa dal giorno alla notte. Bisogna che chi ha partecipato a esperienze passate ci aiuti e accompagni, e che dia il proprio contributo per arrivare in futuro ad avere una classe dirigente più preparate. Ma naturalmente non si parte da un fallimento con vecchie dirigenze che vengono rase al suolo”.
Quindi tutto normale?
“E’ normale che ci sia molto nuovo, com’è dimostrabile dai nomi dei giovani che fanno i segretari, ed è anche giusto che ce ne sia qualcun altro che porti le proprie esperienze. Quanto ai coordinatori, si tratta soltanto di questioni che possono occupare un versante piuttosto che un altro, o di questioni puramente organizzative, che ci possono essere di aiuto, appunto, nell’organizzazione. I lavoro di gruppo sicuramente aiutano persone, come me, impegnate nello studio, che non mi permette di essere sempre presente all’Elba. Il fatto che ci sia qualcuno che si occupa di queste questioni organizzative è sicuramente un vantaggio”.
Quindi non era propaganda quella del partito giovane, è la realtà?
“E’ realtà, si può vedere anche dall’età di alcuni dei segretari: Io ho 24 anni, poi c’è Dario Ballini, cosi come la segretaria di Marciana, e il segretario di Marciana Marina. Non mi sembra proprio sia soltanto propaganda”.
rb
