LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

LA STORIA DEL NAUFRAGIO DELLA NAVE ITALIA

A MARINA DI CAMPO COMMOZIONE PER IL RICORDO DI UN EPISODIO DI CENTO ANNI FA, CUI SONO LEGATI MOLTI ESPONENTI DELLA MARINERIA LOCALE

LA STORIA DEL NAUFRAGIO DELLA NAVE ITALIA

“Storie di mare” il titolo dell’incontro. E il tema del mare si prestava a riflessioni e ricordi di tanti altri esponenti della marineria campese, come Francesco Mibelli, Natale Spinetti (che ebbe la Legion d’onore da Napoleone III e che fu comandante della flotta francese nel Siam) e Stefano Russomanno detto “Mangiamare” uno dei più grandi nostromi di tutto il Mediterraneo. Si è parlato della nave a palo Italia naufragata sulle coste del Cile nel 1908 La nave Italia “a palo” (che significa con un palo, cioè un albero, in più oltre i tre standard, per aumentare la velatura e quindi la velocità della nave) era lunga 100 metri, bellissima, fece molti viaggi mercantili per il mondo, l’ultimo l’aveva vista partire da Melbourne in Australia per il Cile. Davanti alle coste cilene trovò, come capitava, calma piatta e bonaccia. Il gioco delle correnti fece sì che fosse sbattuta contro degli scogli che squarciarono la nave, che quindi si inabissò. C’erano molti campesi a bordo ma il fatto non comportò perdite di vite umane, poiché si era a poca distanza da terra, si era di giorno e quindi ci furono subito aiuti da parte di pescherecci ed imbarcazioni del posto. La conferenza tenuta da Fulvio Montauti ha permesso di ricordare i tanti campesi, alcuni parenti di persone presenti. E’ stato ricordato il nostromo Russomanno “Mangiamare” che era sulla nave nel viaggio precedente e che, per problemi di salute, era rimasto a Melbourne. Lo aveva sostituito il cambusiere, certamente persona con minore esperienza”. Se ci fosse stato Russomanno, con la sua esperienza, il naufragio forse non ci sarebbe stato” fu un commento all’epoca. La vita dei campesi, dopo questo triste episodio, riprese poi sul mare con tanti altri viaggi ma il naufragio e l’aver visto andare a fondo una nave così bella rimase nei ricordi di tanta gente. La conferenza di ieri ha permesso anche a molti dei presenti di ricordare parenti e conoscenti che andavano per il mare in una vita certamente molto dura che specie i più giovani non possono immaginare, e non erano pochi quelli che non tornavano più a casa. La vita a bordo tra l’altro era molto dura.

Fa. Pri.