“Possiamo considerarci all’uscita del tunnel”, così Giovanni Frangioni ha chiuso la conferenza dibattito sul sistema del ciclo dei rifiuti all’Elba organizzata dal Lions Club. “Dopo la cattiva gestione precedente – ne è convinto il presidente dell’Elbana servizi ambientali – abbiamo vissuto un periodo necessario per modificare e rimettere in funzione l’impianto del Buraccio e riattivare la discarica di Literno, durante il quale il rischio Campania era più che reale”.
In effetti TeleTirrenoElba ha comparato, due settimane fa i dati della raccolta differenziata in provincia di Napoli con quelli dell’isola, riscontrando più di un’analogia. Frangioni ha poi sottolineato che le difficoltà da superare sono ancora tante, soprattutto per i costi ingenti e in continua crescita. Costi che potrebbero essere abbattuti dal senso civico della cittadinanza e dal suo stile di vita, proprio con l’aumento della percentuale di differenzia in ogni comune elbano.
Ma quali sono i numeri dell’immondizia elbana? Trentamila tonnellate di rifiuti vengono prodotte ogni anno, metà delle quali derivano dall’attività turistica, con picchi di concentrazione in alta stagione, quadrupli rispetto a quelli invernali. Il materiale raccolto viene scomposto, tramite appositi trattamenti, in combustibile derivato da rifiuti, compost, scarti di processo, perdite e raccolta differenziata. Al termine del processo il prodotto risultante viene inviato al ritmo di 50-60 tonnellate al giorno con punte di 200 in agosto, in parte al termovalorizzatore di Rosignano, e in parte alla discarica di Literno.