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“ELBA INQUINATA? INACCETTABILE PERCHE’ MAI PROVATO”

di Milena BRIANO assessore all’Ambiente del Comune di Capoliveri e vicepresidente del Parco

"ELBA INQUINATA? INACCETTABILE PERCHE' MAI PROVATO"

(Questa è la lettera aperta che Milena Briano, assessore all’Ambiente di Capoliveri e vicepresidente del Parco, ha scritto all’Espresso, settimanale che ha pubblicato un’inchiesta sul “mare nero”, che riprende le allarmate denunce di Goletta Verde sulla qualità dell’acqua, denunce molto contestate da comuni e categorie economiche).

“L’Elba è una delle sette isole dell’Arcipelago Toscano: perle cadute dalla collana di Venere, se si vuole essere poetici, la più grande delle isole minori interpretandola in senso geografico, un’isola dalle notevoli realtà e potenzialità turistiche, volendo rilevarne l’elemento economico.
La sede di un Parco nazionale che, dopo periodi di sofferenze, sta cercando di rilanciarsi come strumento di conservazione e valorizzazione dei patrimoni ambientali e culturali anche grazie ad un Presidente che coniuga su di sé competenze scientifiche, comunicative, volontà di innovazione tecnologica e conoscenza delle altre esperienze dei parchi nel mondo.
La realtà dell’Arcipelago e della sua isola maggiore è molto sfaccettata, come succede in ogni parte d’Italia e all’estero: ci sono punti d’eccellenza e luoghi meno significativi, ci sono aspetti più curati ed elementi che sfuggono ad un controllo puntuale e preciso.
L’offerta turistica va dal full immersion di sole, mare e trekking per tutta l’Elba, alle proposte del parco minerario di Capoliveri Porto Azzurro e Rio Marina, al granito ai castagni e ai boschi montani della zona occidentale di Marciana, alla splendida cittadella medicea e a Napoleone di Portoferraio, al pregevole paese e alle memorie storiche di Rio nell’Elba, alla piccola realtà dall’aria raffinata di Marciana Marina: il tutto arricchito da effervescenti serate che propongono, nei graziosi centri storici, spettacolarità classica e d’attualità.
Certamente un territorio che vive di turismo sa di non potersi permettere grandi trascuratezze o scarsa qualità per cui sicuramente cura, al limite delle sue capacità istituzionali, finanziarie, imprenditoriali, il bene sul quale si fonda la sua economia: per l’Elba e per l’Arcipelago, questo patrimonio è l’ambiente.
Lo sviluppo economico ha visto diverse interpretazioni: dall’accoglienza casalinga ai primi turisti soprattutto stranieri degli anni ’50, si è passati alle case trasformate in piccole strutture ricettive, ai pochi grandi alberghi degli anni ’60, all’espansione numerica dei residence, delle case vacanze e degli hotel del periodo ’70-’90.
Tutto questo fermento edilizio è storia passata: oggi Regione, Province, Comuni, Parco, Comunità Montana, Sovrintendenze si impegnano soprattutto per tutela e conservare, valorizzare l’esistente, offrire servizi adeguati e moderni, diversificare le proposte turistiche, migliorare in qualità.
Dall’anno scorso la Regione Toscana ha promosso la campagna informativa “Toscana. Un mare di qualità” nella quale si danno informazioni sull’ambiente marino e sui controlli per un mare sicuro. Gli accertamenti non sono casuali e trascurati, ma ripetitivi ed accurati: l’Arpat garantisce una frequenza almeno mensile nell’arco dell’anno su 80 punti e quindicinale nei periodi estivi su 366 punti, segnalando immediatamente i casi fuori norma ed intervenendo a breve distanza per verificare il perdurare o il superamento del problema.
Ben vengano ulteriori momenti di verifica e sensibilizzazione, nella certezza scientifica e nella chiarezza degli obiettivi: le indagine effettuate da Goletta Verde non hanno le caratteristiche richieste di frequenza, metodologia di campionamento e analisi tali da soddisfare le normative ufficiali della legge italiana; possono essere un aiuto, un elemento in più di controllo, ma certamente non danno l’imprimatur della bontà/negatività delle acque e dovrebbero evitare accuratamente, sulla base di informazioni parziali, di rischiare di apparire intenzionati a favorire determinati luoghi penalizzandone fortemente altri e influenzando l’opinione pubblica.
L’idea di un’Elba inquinata, di Lacona esempio di cattiva qualità delle acque non può essere accettata perché nessun dato ufficiale ha mai riscontrato una tale situazione, nessun appassionato frequentatore di questo mare lo ha rilevato: non è qui il “mare nero”.
Le disponibilità economiche degli enti, si sa, sono sempre largamente insufficienti e in continua decrescita; i Comuni, le Province, gli Ambiti Territoriali Ottimali e le società di gestione non hanno sufficienti quattrini per affrontare tutte le richieste e per questi motivi, a volte, le volontà non si trasformano in realtà: ma lavorando alcuni risultati si ottengono e Capoliveri, ad esempio, ha sostituito con nuove dotazioni due delle tre condotte fognarie che accompagnano al largo i reflui del suo territorio.
Il periodo estivo ha i nervi scoperti, è giustamente attento alla rilevazione della qualità ambientale, della capacità imprenditoriale, del rispetto delle norme: deve essere di stimolo per migliorare l’esistente, ma siccome la posta in gioco è enorme economicamente e può provocare cadute infernali o ascese meravigliose, occorre essere attenti nell’esprimere giudizi categorici.
Le isole dell’Arcipelago Toscano lavorano per offrire una vacanza serena e di valore ambientale e culturale ai numerosi turisti che decidono di visitarle: niente è più efficace nel conferire garanzia di un passa-parola tra amici e conoscenti e la fidelizzazione è la linea guida dell’imprenditoria locale.
I cittadini delle isole ne sono perfettamente consapevoli e sanno che maturando il controllo ambientale dei territori e le capacità lavorative garantiscono non solo un futuro al turismo ma conquistano per loro stessi una migliore qualità della vita.
L’attaccamento allo “scoglio”, qui nelle isole tanto sentito, è sinonimo di volontà di ritorno a casa, ma una casa che si vuole essere orgogliosi di poter, a buon diritto, continuare ad offrire a tante persone e per tanti anni.