Sarebbe inutile e ideologico fare ora il referendum sulle aree marine protette.
Il sindaco Peria continua a rigettare la richiesta di una consultazione popolare (come preferisce chiamarla la minoranza), formalmente avanzata in Consiglio comunale, rilanciata ieri nella conferenza stampa e sostenuta con una campagna d’informazione che si annuncia con tanto di manifesti.
“Abbiamo sempre parlato, ed è su tutti i nostri documenti – dice Peria – della necessità di consultare nel modo più ampio possibile la cittadinanza, le rappresentanze dei cittadini ma anche i singoli. Ma il problema è che in questo momento dobbiamo prima di tutto spiegare cos’è un’area marina protetta”.
Il sindaco considera il voto sulle amp “una fuga in avanti”: “Ci deve essere una maturazione dei processi, a meno che non si voglia fare una sorta di referendum ideologico del tipo: ‘area marina protetta si o no’. Ma non si capisce comunque quale modello di area marina protetta. Questo non è molto corretto, non c’interessa. Noi vorremmo discutere di come si fanno le cose, e soprattutto come si fanno in maniera seria. Prima di confrontarsi con i cittadini bisogna avere una proposta, cosa che finora non mi risulta sia emersa dalla minoranza. C’è un confronto fra i sindaci che ha portato a una proposta unitaria, e c’è un confronto con il ministero che è del tutto aperto”.
“Ho sentito parlare di votazioni su singoli aspetti – aggiunge Peria – ma votazioni su cosa? Per dare realmente – e non in maniera demagogica – ai cittadini la possibilità di scegliere, bisogna che scelgano concretamente fra opzioni praticabili. Dal momento che il dibattito è ancora in corso, dal momento in cui ci si sta ancora confrontando, e nel momento che si parla di ricadute finanziarie, dei progetti e degli investimenti, come si fa a dare elementi di certezza?”.
Il sindaco infime ributta la palla nel campo della minoranza: “Qual è la loro proposta? Noi abbiamo dato un documento di 20 pagine, che perlomeno rappresenta una prima base di discussione. Su quel documento si discuterà ampiamente, poiché è modificabile e aperto. Ma se non c’è una proposta di cosa si discute?”.