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MOZIONE DI RIFONDAZIONE CONTRO L’USO MILITARE DEL PORTO DI PIOMBINO: “GUERRIERI CI DICA SE C’ENTRA LA NEO-SEGRETARIA?”

I CONSIGLIERI PORTOFERRAIESI CHIAMANO GUERRIERI A RISPONDERE IN CONSIGLIO, ED IPOTIZZANO CHE L'USO MILITARE DEL PORTO DIPENDA DALLA NEOSEGRETARIA GENERALE LEGATA AL SOTTOSEGRETARIO BOSI

MOZIONE DI RIFONDAZIONE CONTRO L'USO MILITARE DEL PORTO DI PIOMBINO: "GUERRIERI CI DICA SE C'ENTRA LA NEO-SEGRETARIA?"

Alcuni giorni fa è stato notato nel porto di Piombino un mercantile he ha imbarcato mezzi militari. La stampa locale ha indagato su quella insolita presenza, che è risultata, da “fonti ministeriali”, essere un’occasionale trasporto di logistica militare diretto in Giordania per alcune esercitazioni. Lo Zeran avrebbe fatto scalo a Piombino (e dovrebbe tornare un’altra volta) per ragioni pratiche e contingenti.

Oggi i consiglieri comunali portoferraiesi del Partito della Rifondazione Comunista hanno presentato una mozione contro l’uso militare del porto di Piombino, ipotizzando che l’episodio del recente insolito carico sia legato all’insediamento nell’Autorità Portuale (come segretario generale) di Paola Mancuso, (ex) Vice del Sindaco di Rio Marina, Sottosegretario alla Difesa, Francesco Bosi.
I consiglieri comunisti invitano per un’audizione sulla questione il neo-presidente della Port-Authority, Luciano Guerieri.

“Così come deciso dalla zona Elba -Val di Cornia del Partito della Rifondazione Comunista, anche i Consiglieri comunali di Portoferraio hanno richiesto di discutere nella prossima seduta una mozione riguardante l’uso a scopi militari del porto di Piombino e dei porti locali.

Nei giorni 23 e 24 agosto,infatti, si sono svolte nel Porto di Piombino intense operazioni di imbarco di reparti operativi dell’ Esercito Italiano.

Sul mercantile Zeran sono stati imbarcati un centinaio di mezzi militari, tra i quali alcuni blindati e carri armati, e 182 container. Destinazione della nave sarebbe risultata la Giordania.

Fonti di stampa riferiscono che uomini e mezzi sarebbero destinati al Medio Oriente per una esercitazione programmata da tempo.
Di fatto, tali improbabili esercitazioni si svolgerebbero incredibilmente nei pressi del più caldo tra i “teatri di guerra” (l’Iraq) che vedono attualmente impegnato il nostro esercito in piena violazione del dettato costituzionale.

Non risulta che recentemente lo scalo sia stato utilizzato altre volte per usi militari:l’operazione rappresenterebbe quindi una vera e propria novità nello scenario dell’attività portuale piombinese.

C’è quindi da chiedersi quale fattore abbia causato tale svolta pericolosa.
Riteniamo credibile il collegamento logico fatto da molti esponenti pacifisti tra la nomina della Dott.ssa Paola Mancuso alla carica di segretaria dell’Autorità Portuale (braccio destro del Sindaco e Sottosegretario alla Difesa Bosi) e questo primo episodio di militarizzazione dello scalo. Crediamo che l’Elba e la Val di Cornia farebbero volentieri a meno dei vantaggi delle entrature romane dell’amministratrice riomarinese e del suo Sindaco belligerante.

Dobbiamo rammentare che l’uso militare del porto contrasta con la cultura di Pace profondamente radicata nella popolazione del comprensorio Elba-Val di Cornia. Del resto proprio il Consiglio comunale di Piombino si era già espresso contro l’attraversamento del territorio comunale da parte di mezzi militari approvando all’unanimità un ordine del giorno in tal senso.
Allora Sindaco di Piombino era Luciano Guerrieri, oggi presidente dell’Autorità Portuale di Piombino, co-organizzatrice delle operazioni d’imbarco militari dei giorni scorsi.
Il Consiglio comunale di Portoferraio ha addirittura deciso, proprio in questa legislatura, di esporre la bandiera della pace durante le sue sedute.
Riteniamo che i rischi legati all’uso militare del Porto piombinese riguardino strettamente anche la popolazione elbana e che pertanto sia opportuno discutere dei fatti suddetti nella prossima seduta del Consiglio comunale invitando per una audizione il Presidente Guerrieri.

Del resto è ora che la nostra Città inizi a giocare un ruolo più attivo e meno remissivo in seno agli organismi dell’Autorità Portuale di Piombino rispetto a quanto avviene attualmente.

I nostri Consiglieri Lupi, Forti e Palmieri si riservano la successiva presentazione di un ordine del giorno contro l’uso dei porti locali a scopi militari da concordare con i colleghi della maggioranza e da portare all’approvazione del Consiglio comunale.”