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LE MOSCHE COCCHIERE, SE VERDI, SONO PIU’ PERICOLOSE

MARCHETTI HA RISPOSTO AI VERDI SUL PARCO, MA SI E' DIMENTICATO IL "SUO" VILLAGGIO PAESE

Abbiamo apprezzato la reazione di Marchetti alle critiche dei verdi alla politica del territorio a Rio Marina. Era ora che anche da sinistra qualcuno cominciasse a dar loro una ridimensionata. E sì, perché cominciamo a non poterne più di quest’esiguo manipolo di politici a senso unico che, godendo di un esagerato, quanto inspiegabile, favore di gran parte della stampa locale, imperversano sulla scena elbana, esercitando un notevole potere di interdizione, e di condizionamento, che va ben oltre il loro effettivo peso elettorale (a Rio Marina non supera l’1,5%). Un ruolo debordante, quindi, che, grazie alla complice acquiescenza di parte della sinistra, rischia d’influenzare negativamente l’economia elbana. Per la verità, l’intervento di Marchetti, per quanto opportuno e doveroso, ci appare, per certi versi, incompleto, perché si limita alla difesa pura e semplice dell’attività dell’ente da lui rappresentato e lì finisce. Per carità! Siamo consapevoli che, in qualità di presidente del Parco minerario non poteva avventurarsi nella difesa del piano strutturale di Rio Marina, anche se questo, in larga misura ripropone le previsioni (ancora inattuate) del vecchio piano regolatore: uno strumento urbanistico fortemente influenzato dal PCI, all’epoca in cui egli stesso ne era segretario. Nessuno avrebbe preteso tanto, però, due parole in favore del “Villaggio paese” ce le saremmo aspettate, se non altro perché lo ha sempre considerato e ci ha abituati a considerarlo come una specie di pertinenza del Parco minerario, con il quale avrebbe, poi, raggiunto una perfetta simbiosi, giustificando, in questo modo, la costruzione del famoso anfiteatro. Siamo, comunque, certi che Marchetti, che è persona seria, ne saprà esercitare la difesa nelle sedi opportune.

Egilio Nannoli