LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

LE COSE NON VANNO? INVENTIAMOCI LA MAFIA ALL’ELBA

Che dire dell’intervento di Rifondazione contro Bosi? Non so se dichiararmi preoccupato o divertito. Da una parte i rifondaroli denunciano la penetrazione della criminalità organizzata all’Elba; dall’altra si comportano da veri picciotti, lanciando al sottosegretario un avvertimento di chiaro sapore corleonese: ”stai attento che noi ti monitoriamo costantemente da tempo!”. Quindi rilevano una presunta contraddizione tra l’ organizzare parate con fanfare e picchetti ed allo stesso tempo difendere gli interessi degli amministrati. Come se un sindaco-sottosegretario, che ha per compito istituzionale l’organizzazione della difesa del Paese, avesse meno titoli di altri a sostenere le legittime rivendicazioni dei suoi concittadini. Gli addebitano, inoltre il… reato di lesa maestà per “aver smentito la Fondazione Caponnetto”, come se la smentita vera non fosse venuta proprio da dati forniti dalla Prefettura, dati che il senatore si è limitato solo a rendere noti.

Ci dispiace, ma non è colpa di Bosi e nemmeno del Prefetto se gli Elbani sono meno criminali di quanto i professionisti dell’antimafia nostrani avrebbero desiderato e comunque meno criminali del resto della Toscana e del resto d’Italia!

Poi chiudono lanciando a Bosi un’accusa di puro stampo demagogico-operaista: “Invece di preoccuparti dei commercianti, perché non ti occupi degli incidenti sul lavoro”. Nessuno nega che questo degli incidenti sia un problema grave, specialmente in Toscana, e di questo ci dobbiamo fare carico tutti, governanti e governati, e senza strumentalizzazioni. Ma non è certo difendendo i commercianti e tutelando l’immagina dell’Elba, che si peggiorano le condizioni di sicurezza sui posti di lavoro.
Piuttosto, visto che Rifondazione è così vicina ai sindacati, perché non li sollecita ad esercitare un controllo più attento sui cantieri, invece di perdersi ogni giorno ad organizzare scioperi contro il Governo! Le leggi a salvaguardia dei lavoratori ci sono, basta farle rispettare!
Per quanto poi riguarda gli incidenti agli stabilimenti di Piombino chissà, poi, se i comunisti (di tutte le confessioni) possono sentirsi veramente la coscienza in pace, visto che, nel recente passato, hanno svenduto a Lucchini prima la città e poi l’anima.
C’è, infine, un sospetto che mi ronza da qualche giorno nella mente: vuoi veder che questi furbacchioni di centrosinistri vogliono utilizzare Caponnetto e l’Antimafia per nascondere i gravi problemi amministrativi e le divisioni interne che affliggono Portoferraio e Capoliveri? Vuoi vedere che qualche capopolo (questo sì) di sinistra, in calo d’immagine e di prestigio, cerca di riguadagnare consensi cavalcando la tigre della criminalità organizzata. Se così fosse, sappia che questi espedienti hanno le gambe corte.
Chi si ricorda più di un certo Leoluca dal ciuffo unto e cascante che qualche anno fa legò le sue effimere fortune al professionismo dell’antimafia!?
Nanni Gioiello