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ILLECITI ELBA: CHIESTO PER TUTTI GLI IMPUTATI IL RINVIO A GIUDIZIO

RESPINTE DAL TRIBUNALE DI GENOVA LE ECCEZIONI DELLA DIFESA SULLA INUTILIZZABILITA DELLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE. LA VICENDA E’ QUELLA CHE COINVOLGE PREFETTI, GIUDICI, AMMINISTRATORI E IMPRENDITORI

ILLECITI ELBA: CHIESTO PER TUTTI GLI IMPUTATI IL RINVIO A GIUDIZIO

I pubblici ministeri del Tribunale di Genova, Mario Molisani e Paola Calleri, hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti e dieci gli indagati per i cosiddetti “abusi eccellenti”, al termine della requisitoria che si è tenuta questa mattina nel tribunale del capoluogo ligure nel corso dell’udienza preliminare per i presunti illeciti compiuti all’Isola d’Elba nell’estate del 2003.L’udienza, alla quale non ha preso parte per motivi di salute l’ex Prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto, è stata successivamente rinviata per consentire gli interventi degli avvocati difensori.Il Giudice per le Udienze Preliminari Vincenzo Papillo ha intanto respinto tutte le eccezioni sollevate precedentemente dagli avvocati difensori in merito alla presunta inutizzabilità delle intercettazioni telefoniche.Come si ricorderà, fra i dieci imputati per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio figurano oltre al Prefetto Gallitto il giudice livornese Germano Lamberti, l’altro Prefetto Giuseppe Pesce e gli imprenditori edili pistoiesi Franco Giusti e Fiorello Filippi. Le accuse, che riguardano anche amministratori e tecnici del comune di Marciana, vanno dalla corruzione in atti giudiziari al peculato e all’abuso d’ufficio.L’inchiesta sui presunti illeciti edilizi all’Elba, scaturita da un’indagine della Guardia di Finanza di Livorno, era poi stata trasferita alla procura di Genova per il coinvolgimento del giudice livornese Lamberti.Nel mirino due complessi edilizi, uno a Procchio, nel Comune di Marciana, e l’altro a Cavo, nel Comune di Rio Marina, nei quali avevano interessi gli imprenditori pistoiesi e l’ingegnere grossetano Uberto Coppetelli, deceduto in circostanze accidentali nello scorso luglio.L’inchiesta era stata poi anche allargata al Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, accusato dagli inquirenti di aver in qualche modo avvisato gli indagati dell’azione delle Forze dell’Ordine. L’esame degli atti da parte del Tribunale dei Ministri ha successivamente stabilito che, se davvero le ipotesi contestate a Matteoli fossero verificabili, si tratterebbe di reati non connessi alla sua funzione ministeriale. La prosecuzione dell’udienza preliminare, come già anticipato, è stata quindi rinviata al prossimo giovedì 28 aprile.