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IL DEGRADO DELLE PRADE SCHIOPPARELLO

LEGAMBIENTE DENUNCIA LO STATO DELE ZONE UMIDE DI'IMPORTANZA REGIONALE: "OCORRE CREARE SUBITO L'OASI DI PROTEZIONE"

IL DEGRADO DELLE PRADE SCHIOPPARELLO

Con una lettera indirizzata a Regione, Provincia, e al Sindaco di Portoferraio, il Circolo Arcipelago Toscano di Legambiente denuncia il degrado dell’area delle Prade-Schiopparello:
“Negli anni passati –recita la nota firmata dal Portavoce del Circolo, Umberto Mazzantini- questi Enti avevabo assicurato che vi sarebbe stato un intervento sulla situazione di degrado dell’area delle Prade-Schiopparello
Il Circolo aveva chiesto una verifica per accertare la reale entità del degrado creatosi nel Sito d’Importanza Regionale B08 Zone umide del Golfo di Mola e di Schiopparello.
Nel marzo 2004, durante un incontro con cacciatori, ambientalisti ed agricoltori, la Provincia di Livorno ha annunciato che intendeva istituire un’oasi di Protezione nella zona umida di Schiopparello/Le Prade, nel Comune di Portoferraio (ex articolo 15 LR 3/94) prevista dal Piano Faunistico Venatorio 2000-2005 della Provincia di Livorno “. . ..al fine di conservare gli ultimi ambienti palustri rimasti sull’isola d’Elba di indubbio valore naturale”. Non ci risulta che si sia realizzata quell’Oasi.
Sappiamo che accertamenti sono ancora stati svolti a cura di Provincia e Regione, ma ci permettiamo di segnalare che la situazione si è, se possibile, ulteriormente degradata, come dimostrano le foto contenute nel CD che le alleghiamo e che spediamo in copia: l’area umida mostra segni di profondo degrado, con sporcizia diffusa, fabbricati fatiscenti e riduzione dei chiari d’acqua, situazioni di sfacelo che non sono sicuramente compatibili con un SIR.
Legambiente aveva sollecitato Comune, Provincia e Regione ad intervenire. Dopo quell’allarme si è visto apparire solo qualche cartello di proprietà privata, ma i rifiuti sono addirittura aumentati in quantità e diffusione.
Visto l’abbandono in cui versa la zona umida, occorre fare subito l’oasi di protezione con una gestione certa dell’area e, in attesa della conclusione di un iter burocratico che può essere lungo, avviare subito lavori di pulizia e risanamento”.