A mè pare ormai a ineluttabile: l’Isola d’Elba non potrà salvarsi dalla tragedia della costruzione di un dissalatore che non servirà a nulla. Basterà una considerazione semplice semplice: così come il laghetto Condotto per salvarsi aveva bisogno del diaframma di impermeabilizzazione del fondo e delle spalle dello sbarramento, così nello stesso modo il dissalatore non si salverà, se non altro, perché manca di un capace serbatoio di accumulo atto a livellare le forti differenze di portata esistenti tra quella prodotta dal dissalatore che è fissa giorno e notte e quella richiesta dall’utenza che è variabilissima ora per ora. Oramai a battaglia perduta, almeno salviamoci dalla costruzione di un impianto di sollevamento piazzato tra gli ombrelloni del Lido di Capoliveri. Io ho già dimostrato e pubblicato più volte che è possibile trasferirlo in prossimità del dissalatore stesso con un pò di spesa in più ma con enormi vantaggi anche di esercizio. Almeno facciamo questo: se non siamo stati capace di far costruire il diaframma del laghetto provocandone la completa inutilizzazione, almeno ora spostiamo l’intake via dalla spiaggia e salviamo l’Isola, se non dalla disgrazia di avere un dissalatore che non funziona, almeno di aver liberato la spiaggia da una struttura dannosissima per il turismo elbano.
REPETITA IUVANT
Io mi sento di affermare la motivazione per cui i consigli che produrrebbero notevoli miglioramenti all’Isola d’Elba non sono mai accolti: perché ci si vergogna di aver fatto progetti sbagliati. Quando io avevo segnalato per tempo che il serbatoio Condotto aveva bisogno del diaframma di impermeabilizzazione allegando un disegno di esempio, ci si è vergognati di non averlo compreso nel progetto ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ora ci si vergogna della progettazione dell’intake piazzato vicino agli ombrelloni, non si ammette di aver evitato un’opera diversa senza pompe site sulla spiaggia e si continua con la cecità di non aver progettato una soluzione del genere. Il bello lo di vedrà a suo tempo.
