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“Il sostegno ai comparti più colpiti dalle chiusure per la pandemia non può essere terreno di scontro politico”

Scritto da Federazione del Partito Democratico Val di Cornia e Isola d’Elba

"Il sostegno ai comparti più colpiti dalle chiusure per la pandemia non può essere terreno di scontro politico"

Il sostegno ai ristoratori, ai baristi, ai proprietari di palestre e piscine o di cinema e teatri non può essere terreno di scontro politico. Non c’è chi li sostiene e altri che godono nella sofferenza di queste categorie. Riaprire in sicurezza è l’obiettivo primario comune di tutta la nazione.

Il Partito Democratico è al fianco di chi è stato colpito duramente dalla pandemia e ha perso moltissimo in questi tredici mesi. Ne condividiamo le sofferenze e siamo solidali con le proteste pacifiche che hanno messo in campo per dimostrare le difficoltà che hanno affrontato e che dovranno affrontare nei prossimi anni.
Abbiamo lavorato, dove siamo minoranza e dove governiamo, per sostenere il comparto con azioni concrete. Sgravi fiscali, estensioni gratuite di suolo pubblico, tutto quello che è nelle disponibilità degli enti locali.
La regione Toscana ha fatto il massimo con protocolli tempestivi e concordati con categorie e sindacati e con bandi destinati ai settori più colpiti che hanno integrato gli aiuti nazionali.

È poco e siamo consapevoli che molte aziende per sopravvivere hanno dato fondo ai risparmi di una vita e che, addirittura, si sono indebitate per resistere. Chi alza la serranda la mattina e ama il suo lavoro è disposto a tutto per sé e per i propri collaboratori che spesso sono parte di una famiglia.

Allo stesso tempo ci sono i dati dei contagi e dei morti che sono ancora lì, implacabili, a dimostrare che la pandemia non è ancora consegnata al passato.

Paghiamo la realtà di un Paese fortemente indebitato che non ha potuto sostenere le sue imprese e il mondo del lavoro come avrebbe voluto e dovuto. I ristori e i sostegni sono stati insufficienti, inutile girarci tanto intorno. Non basterebbero comunque, serve molto di più. Lo ha detto il segretario nazionale Letta. Serve un patto per la ripresa, anche territoriale, che agganci la crescita che scaturirà dal Recovery Plan e che agisca sul fisco, sugli ammortizzatori sociali, sulle politiche per il lavoro.

Oggi il governo ha tracciato una strada che consentirà una ripresa e noi siamo convinti che si potrà ulteriormente allentare il livello delle restrizioni quando, con l’estate, miglioreranno i dati sulla diffusione del virus e crescerà esponenzialmente l’effetto dei vaccini.