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Impariamo a proteggere il nostro mare

Lettera del Presidente Fondazione Isola d'Elba Marco Mantovani

Impariamo a proteggere il nostro mare

In questi tristi giorni di emergenza sanitaria mi fa piacere che si parli anche di un futuro migliore, va in questa direzione Elba 2035, un importante momento di confronto e pianificazione, promosso da Acqua dell’Elba.
Ritengo che, in particolare sul tema delle Aree Marine Protette, sia interesse di tutti condividere un metodo di tutela ad hoc per la nostra isola.
Sta maturando sempre più non solo la sensibilità nei confronti dell’ambiente, ma anche la consapevolezza della giusta politica per la sua conservazione.
Il fatto che stiano tornando le tartarughe e le foche nel nostro Arcipelago è un segno tangibile che qualcosa sta cambiando.
Da piccolo sentivo i nostri vecchi che parlavano degli ultimi incontri con il “bue marino“ e ricordo il triste spettacolo delle tartarughe legate ai pescherecci, che annaspavano nel porto di Campo in attesa di essere trasformate in “zuppa“. Confesso anche di averne liberata qualcuna rischiando più di uno scappellotto.
Eppure oggi nella vicina Grecia le foche si divertono a farsi accarezzare dai bagnanti e le tartarughe nidificano nelle spiagge italiane con sempre maggior regolarità.
Persino le balene nuotano nella darsena di Portoferraio tra gli applausi del pubblico, un tempo le avremmo accolte con gli arpioni.
La verità è che gli animali non temono l’uomo, se non hanno nulla da temere.
La Natura è fatta per l’Uomo e l’Uomo per la Natura.
Una certa dose di prelievo è fisiologica, ma non siamo solo predatori e inquinatori, forse il nostro vero ruolo è quello di essere i custodi della terra.
Qui all’Elba abbiamo un testimonial straordinario di questo cambiamento: Carlo Gasparri.
Un tempo campione mondiale di pesca subacquea, Carlo ha girato i mari del pianeta cacciando pesci di tutte le specie, sino ad accorgersi che c’era un modo migliore di vivere le meraviglie del Mare. Il fucile è stato sostituito dalla telecamera e le cernie hanno smesso di fuggire per diventare amiche, compagne di avventura in ogni immersione.
Raramente mi è capitato di conoscere qualcuno più esperto ed in sintonia con la Natura. A lui dobbiamo alcune tra le cose migliori che sono state fatte per la tutela del nostro Mare. Un esempio da seguire è la zona protetta dello Scoglietto fuori Portoferraio. Carlo, insieme ad Oreste Farina dell’ EVE e Virgilio Cella della FIPS, riuscì ad ottenere il placet del Ministero dell’Ambiente, regalandoci un tesoro di biodiversità, accessibile a tutti a costo zero. Oggi Carlo, dopo una lunga carriera da giornalista, coordina la Commissione Ambiente della Fondazione Elba.
Un esperienza preziosa la troviamo anche nei nostri pescatori, un mestiere antico che da sempre conosce il Mare e le sue dinamiche. La pesca, professionale e sportiva, può essere uno straordinario strumento di monitoraggio e gestione, ma bisogna coinvolgere i protagonisti nel progetto.
La Fondazione sta già collaborando con centri universitari qualificati e ritengo che grazie all’esperienza sul campo di chi vive, abita e lavora in questi luoghi, si possa arrivare ad una sintesi per garantire perfetta convivenza tra Uomo e Mare, portando benessere ad entrambi.
I Comuni, le associazioni ambientaliste, le categorie economiche, il Parco e gli enti preposti potranno dare un contributo importante, ma dovranno essere i cittadini dell’Elba i veri protagonisti di questo nuovo modo di vivere e tutelare il Mare.
Siamo circondati da una risorsa che può essere infinita, un valore immenso, per noi, per tutti, per sempre. Impariamo a proteggerla!

Marco Mantovani
Presidente della Fondazione Isola d’Elba