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I volontari: “I Comuni siano responsabili dei randagi”

Annunciata la protesta di Animal Project e I Ragazzi del Canile

I volontari: "I Comuni siano responsabili dei randagi"

Tempi brevi, anzi brevissimi per dotare l’isola di una struttura di accoglienza per gli animali. I problemi tra i vari comuni devono essere risolti fra di loro. Ma soprattutto, le amministrazioni devono assumersi tutte le responsabilità sul problema dei randagi. E su questo le associazioni di volontariato, Animal Project e I ragazzi del Canile hanno le idee abbastanza chiare. E intervengo con una conferenza stampa convocata per dire che da oggi le cose cambieranno. Da oggi, insomma, spetterà ai sindaci dei comuni occuparsi dei randagi così come previsto dalla legge. 

Non si tratta di un passo indietro da parte delle associazioni di volontariato. Ma una presa di posizione precisa in risposta alle mancate rassicurazioni sull’effettiva realizzazione di un canile comprensoriale all’Elba. Sì, perché se fino ad ora i volontari sono intervenuti per fronteggiare le emergenze sui randagi rispondendo direttamente alle segnalazioni dei privati cittadini, da ora in poi spetterà ai comuni intervenire attraverso una catena di interventi che passa dalla polizia municipale e dalla sezione veterinaria dell’Asl per poi coinvolgere, in ultima battuta, anche le associazioni nel caso in cui ci fosse bisogno. Una catena di interventi che, se non dovesse funzionare, potrebbe far prefigurare l’ipotesi di un reato per omissione di atti d’ufficio. 

Una sorta di protesta, quella di Animal Project e I Ragazzi del Canile che arriva all’indomani dell’ultima riunione della Gat che ha discusso proprio del canile comprensoriale. Quello che più delude le associazioni di volontariato è  la mancanza di una certezza sulle tempistiche per la realizzazione della struttura. Struttura che mancherebbe sull’isola dal 2002, quando è stato chiuso il canile ex macelli. Una situazione che farebbe risultare l’Elba come inadempiente di fronte ad una legge del 1991 che impone ad ogni territorio comunale di dotarsi di una struttura di accoglienza e recupero degli animali.

Ma non solo. Perché la mancanza di una struttura per il recupero e l’accoglienza di animali non sarebbe l’unico problema. Lo sa bene il veterinario Michele Barsotti, in questi anni al fianco delle associazioni di volontariato. Peccato però che sul fronte della reperibilità di altri professionisti resta ancora un vuoto. 

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