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“Terme e non solo, è sempre colpa di qualcun altro”

di Renzo Sanguinetti

"Terme e non solo, è sempre colpa di qualcun altro"

Gentile Direttore,
rispondo tempestivamente al sindaco Galli, pur comprendendo la sua irritazione per il protrarsi dei tempi che si profilano nella realizzazione delle Terme, in una località a forte criticità, quale sarebbe Cala Seregola.
Basta pensare ai tanti Vincoli che ad essa si accompagnano: preliminare di decontaminazione, cambio di destinazione d’uso, paesaggistico, inclusione nel perimetro PNAT, oltre agli ingenti costi per la condotta, di circa quattro chilometri, dalla sorgente allo stabilimento termale.

La notizia di una presunta indicazione di Cala Seregola, da parte della Regione, non mi pare corretta e a tal proposito, mi permetto di osservare, che la Regione non può “indicare” l’ubicazione delle Terme in quanto ciò esula dalle proprie competenze in materia urbanistica, che invece sono proprie del Comune.
Compito della Regione è quello di fornire “indirizzi” relativi alla Pianificazione Territoriale e ai quali i Comuni devono attenersi.
Dunque, l’ipotesi Cala Seregola è stata formulata, da tempo, dal Sindaco e non dalla Regione.
Vero è che il Sindaco ha proposto l’alternativa delle Paffe, ma era facile prevedere la sua bocciatura proprio perchè insiste nel perimetro del PIT (trecento metri dal mare) che vieta nuove costruzioni entro tale limite.
A questo punto, trattandosi di recupero di volumi esistenti, l’unica soluzione teoricamente ammissibile, da parte della Regione, non poteva che essere quella, difficilmente praticabile, di Cala Seregola.
Mi ha stupito che il Sindaco, nei suoi comunicati, non parli più delle Terme di Cavo, bensì di Rio e questa è una implicita rinuncia, sicuramente non gradita alla popolazione di Cavo.

Noto che si ripetono i casi nei quali, di fronte ad un certo imbarazzo dell’Amministrazione, è invalso l’uso di attribuire ad altri le responsabilità proprie del Comune.
Per le Terme è “la Regione che indica”, per il Dormentorio, nonostante la concessione edilizia rilasciata dal Comune, sono la Soprintendenza ed il Parco, a volerlo. Etc…

Da cittadino, mi rivolgo accoratamente al sindaco Galli affinchè voglia finalmente assumersi, in prima persona, le responsabilità che gli competono onde evitare che alla fine di questi tortuosi percorsi, si scopra che nessun investitore da la propria disponibilità a realizzare e gestire l’intervento. Se ciò si verificasse, penalizzerebbe una comunità intera.

A prescindere dall’opinione, sempre discutibile, del consulente termale, che sino ad ora ha assistito il Sindaco (ignoro la procedura di scelta) mi pare sia giunto il momento, magari con gara pubblica, di promuovere un piano di marketing territoriale in grado di valutare la vocazione del nostro territorio, in questo nuovo settore economico, oltre la relativa rassegna di tutte le possibili ubicazioni e, accanto a ciascuna di esse, un praticabile piano economico-finanziario.
Questa doverosa procedura, oltre ad avere il merito della trasparenza, potrà mettere in evidenza una pluralità di soluzioni (dunque, non solo Cala Seregola) che superino i Vincoli esistenti e che producano gli effetti che la popolazione attende.

Per le considerazioni personali, sebbene i fatti non possono smentirmi, mi rimetto al giudizio dei miei concittadini.
Quattro anni di lavoro sulle Terme e siamo in alto mare.
Quattro anni di lavoro sull’adeguamento al porto di Rio Marina, e siamo fermi.
Sulla giustificazione, che non si è ancora potuto procedere “per l’avvento dell’Autorità Portuale di Sistema e il cambiamento al vertice” (2017) vorrei ricordare, al Sindaco, quanto da lui affermato alla stampa, riguardo ai lavori sul porto di Rio Marina, il 15 gennaio 2015: “Il progetto dell’App ha già messo in preventivo lo stanziamento di un milione, risorse dell’App provenienti dai risparmi d’asta di altre opere. E i lavori inizieranno nel settembre 2015”. Quindi?

Per il “polemista del giorno”, non ho parole, si commenta da se; sulla “facilità di accesso ai mezzi di comunicazione”, il Sindaco esterna, spesso e con facilità, nel momento in cui dovrebbe parlare con atti amministrativi.
E per favore Sindaco, sulla disinformazione, si faccia un bell’esame di coscienza.

Renzo Sanguinetti