LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

Il giro di tre ospedali per togliere una lente a contatto

Lettera firmata *

Il giro di tre ospedali per togliere una lente a contatto

Ancora una volta mi trovo a scrivere sul nostro ospedale, anteponendo alla critica un grande plauso ai nostri medici ed infermieri che con pazienza e dedizione si prodigano per tutti noi tutti i giorni, pur avendo contro la mancanza di personale sufficiente e apparecchiature adeguate .
Sabato 14 Maggio alle 11.30 chiamato dagli insegnanti (un grazie alla loro disponibilità e interessamento anche nel pomeriggio) mi reco al pronto soccorso per mia figlia per un problema con una lente a contatto,che si era dapprima spostata e successivamente rotta facendo irritare e lesionare l’occhio , rendendolo dolorante; ovviamente non essendo un codice rosso abbiamo aspettato il nostro turno mentre il personale era intento con altri pazienti ben piu ‘gravi . Alle 12.30 il dottore che con grande pazienza si occupa di noi assieme al’infermiera dopo alcuni vani tentativi mi dice che ovviamente non disponendo di attrezzature oculistiche non riesce a togliere la lente per la sua difficile individuazione e per il rischio di lesionare ulteriormente l’occhio, e prepara foglio per l’oculista . Primo problema: l’oculista essendo sabato non c’ e , subito chiama Piombino. Secondo problema, Piombino dice che nemmeno là è disponibile l’oculista quindi devo andare a Cecina; subito mi compila impegnativa e referto, tutto questo mentre si dovevano destreggiare con grande professionalità con un’ altra paziente alla quale si è aggiunto un terzo ferito. Alle 13.20 sconcertato esco dal P.S con mia figlia che nonostante l’anestetico continuava a provare dolore . Provo a contattare un  Oculista privato che non è disponibile perchè ad un congresso a Napoli, provo con poche speranze visto la tarda ora e il sabato a contattare un secondo Oculista privato che per puro caso era ancora in ambulatorio; recatomi dalla dottoressa, il tempo di descrivere la cosa, esaminare l’occhio e togliere la lente a pezzi non ha superato i dieci minuti netti. Oggi mia figlia sta bene, per due giorni porterà una benda e con le cure disposte tutto si risolverà in una settimana. Ora mi chiedo se per un intervento così semplice e se vogliamo di routine un elbano debba attraversare il mare, perdere mezza giornata di lavoro con conseguenti disagi e spese; io sono automunito, ma chi non lo fosse stato, oppure una persona anziana o chi non poteva allontanarsi dall’Elba fino a sera, già perchè legato anche da orario delle navi sia andata che ritorno, cosa avrebbe dovuto fare ? Un piccolo intervento sarebbe diventato un problema logistico e costoso: è questo il nostro Ospedale? E’ questa la nostra sanità toscana con cui dovremo confrontarci? Tengo a precisare che l’intervento oculistico privato è costato meno del biglietto nave e carburante per recarmi a Cecina.
Mario Gentini