LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

TRE TEDESCHI INSEGUITI A BORDO DI UN “MASCALZONE”

IMPEGNATI IN UNA TRATTATIVA CON IL TEAM PER L'ACQUISTO DI UNO SWAN 40, HANNO VOLUTO FORZARE E SONO PARTITI COL MALTEMPO. LA CAPITANERIA LI HA FERMATI 4 MIGLIA A NORD DELL'ENFOLA E LI HA SCORTATI IN RADA

TRE TEDESCHI INSEGUITI A BORDO DI UN "MASCALZONE"

In molti hanno pensato ad un soccorso in mare, quando un elicottero della Guardia Costiera e due motovedette della Capitaneria di Porto di Portoferraio sono partiti per lo Scoglietto, per – apparentemente – riportare in porto una barca con tre persone a bordo.
In quel momento stava infuriando un temporale: pioggia e grandine, vento forte da nord est, mare agitato, visibilità scarsa: tutto faceva pensare ad un’emergenza.
In realtà, stavano riportando dentro un cabinato a vela, uno Swan 40, Iscareen – di proprietà del team velico di Mascalzone Latino, che fa capo all’armatore–skipper Vincenzo Onorato. A bordo del cabinato, tre velisti tedeschi.
All’origine della questione sembra esserci una trattativa sulla barca, una trattativa che i tedeschi erano venuti a condurre direttamente all’Elba, visto che lo Swan 40 si trovava nei cantieri Esaom di Portoferraio.
Sembra che il tutto fosse già stato definito, e che mancasse soltanto il bonifico bancario a saldo della vendita a perfezionare il passaggio di proprietà: un particolare non trascurabile per chi vende. Ma i tre tedeschi, esperti velisti, evidentemente avevano fretta di prendere possesso dell’Iscareen e stamani hanno cercato di forzato i tempi, partendo con la barca. Pare anzi che, a chi in cantiere gli aveva fatto notare le difficili condizioni meteo, avessero risposto irridenti: “Siamo tedeschi, mica italiani…”.
Mancava ancora qualcosa però, e dallo staff di Mascalzone Latino partiva un allarme alla Capitaneria: scattato l’intervento della Guardia Costiera, gli incauti velisti tedeschi sono stati rintracciati 4 miglia a nord dell’Enfola, apparentemente diretti in Francia. Dopo l’abbordaggio e le formalità di rito, elicottero e motovedette hanno accompagnato lo Swan 40 in rada, con l’ausilio degli ormeggiatori e del personale della Cosimo de’ Medici che gestisce gli approdi in darsena. I tre venivano presi in consegna dalla Capitaneria di Porto di Portoferraio, che contestava loro l’improprio titolo di possesso del natante. Sembra che il fatto non abbia rilevanza penale, e che nel pomeriggio di oggi fossero in corso trattative presso uno studio notarile locale per chiudere definitivamente la questione dopo il colpo di mano.